Alla Marmoleda Full Gas Race la prima volta di Guido Giacomelli coincide con la prima ascesa in sei edizioni a Punta Penia. Il forte skialper valtellinese ha dimostrato di avere ancora tanti cavalli in salita e altrettanta spregiudicatezza in discesa, riuscendo a porre il proprio sigillo su una delle competizioni più giovani del calendario, ma anche fra le più spettacolari. Piazza d’onore per un’altra icona dello skialp, l’altoatesino Manfred Reichegger, sempre sul podio nelle tre edizioni in cui ha preso parte alla gara fassana, mentre la sfida al femminile ha visto primeggiare la bellunese di Comelico Cecilia De Filippo, davanti all’atleta di casa Margit Zulian.
Finalmente gli organizzatori, capeggiati da Diego Salvador, hanno potuto proporre agli atleti in gara il percorso originale, in passato mai affrontato per questioni di sicurezza e meteorologiche, anche se il passaggio ai 3.342 metri di Punta Penia non ha consentito di ammirare lo straordinario paesaggio, vista la nebbia in quota. In totale, dunque, 218 km e 2.100 metri di dislivello. Subito dopo lo start dai 2.080 metri del rifugio Cima 11 a Passo Fedaia, Guido Giacomelli, Manfred Reichegger e Michael Moling si sono messi a fare l’andatura, leggermente più staccato il gruppo capitanato da Simone Manfroi e Ivo Zulian. Al passaggio dei 3.265 metri di Punta Rocca sono rimasti in due a condurre, ovvero il valtellinese di Sondalo e il pusterese di Selva dei Molini, ma nella prima discesa che portava al Pian dei Fiacconi (2.633 metri) Giacomelli ha fatto valere le doti di discesista, staccando Reichegger. Da questo passaggio in poi nulla è variato fino al traguardo, a parte il distacco. A Punta Penia Giacomelli vantava una quarantina di secondi di vantaggio, al termine della discesa al Canyon (a 2.450 metri) il divario è salito ad 1 minuto e mezzo, ed ancora 1’20” al Fortino.
Forte della leadership ormai consolidata nell’ultimo tratto in discesa su pista, Giacomelli si è divertito, mettendosi nella posizione ad “uovo” tipica degli uomini jet ed ha tagliato il traguardo con lo straordinario tempo di 2h00’56”, precedendo di 1’46” Manfred Reichegger. Bagarre, invece, per il terzo gradino del podio, con Moling saldamente terzo fino a Punta Penia. Poi sono rinvenuti i due fassani Simone Manfroi di Campitello e Mattia Galliani, che sono riusciti a scavalcare il badiota e a precederlo sul traguardo di Cima 11. Medaglia di bronzo dunque per Manfroi a 7’43” dal vincitore, e capace di precedere di 58 secondi Mattia Galliani e di 1’47” Michael Moling, che ha sofferto nella parte conclusiva in discesa. È stato costretto all’abbandono invece Ivo Zulian, uno dei protagonisti annunciati, per un problema tecnico.
Senza storia la gara femminile, dominata dal primo all’ultimo metro dalla bellunese di Comelico Cecilia De Filippo che ha concluso la propria fatica in 15esima posizione assoluta con il tempo di 2h43’07”. Per Margit Zulian, sulla carta favorita ma non in condizione di forma ottimale, è arrivata la piazza d’onore, staccata
di 3’07” dalla vincitrice. Il terzo gradino del podio è stato appannaggio della giovane fassana Giorgia Felicetti.La Marmoleda Full Gas Race fa parte anche della combinata Ladinia Cup con la Pizolada delle Dolomiti, che andrà in scena il 9 aprile a Passo San Pellegrino.
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